Alimentazione e forme influenzali in medicina cinese

Alimentazione e forme influenzali: come regolarci con il cibo quando soffriamo di influenza? Secondo la medicina cinese, dipende dal quadro alla base, che comporta scelte molto diverse.

Come abbiamo visto nei due precedenti articoli, in medicina cinese le forme influenzali possono essere inquadrate in modo molto diverso a seconda dei sintomi e dello stato generale della persona.

C’è sensazione di freddo o di caldo? Sono presenti brividi, starnuti o sudorazione abbondante? È più colpito l’esterno (biao, con dolori muscolari o alle ossa) o l’interno (li)? E in questo secondo caso il patogeno è localizzato a livello del polmone (raffreddore, mal di gola), dello stomaco (vomito, nausea) o dell’intestino (diarrea)?

Ogni tipo di trattamento deve essere impostato in base a una corretta valutazione energetica, se si vogliono ottenere risultati tangibili e duraturi. Se vuoi avere una panoramica dell’inquadramento delle principali forme influenzali, puoi consultare questi due articoli:

Quando siamo alla ricerca della giusta alimentazione rispetto alle diverse forme influenzali, è necessario quindi basarsi sempre sulla valutazione energetica.

Ma che relazione c’è nello specifico, fra alimentazione e forme influenzali? Ecco qui di seguito alcuni consigli alimentari relativi ai quadri esaminati nei due articoli citati più sopra.

Alimentazione e forme influenzali: livello taiyang

Se il patogeno è ancora a livello del taiyang (freddolosità, sensazione di ossa rotte, dolori muscolari o alla zona cervicale, mal di testa occipitale e leggero scolo nasale), è importante lavorare per aiutare weiqi (qi difensivo o “energia difensiva”) a espellerlo dal corpo. Tutti gli alimenti e le preparazioni che promuovono la sudorazione e aiutano a portare fuori dal corpo sono indicati in questo caso.

Il primo alimento che viene in mente è sicuramente lo zenzero fresco: ha natura termica tiepida (che aiuta contro il vento-freddo), sapore piccante, si dirige al polmone, riscalda il biao (parte superficiale del corpo), promuove la sudorazione e trasforma i tan (“catarri”) del polmone. La ricetta più semplice è la tisana di zenzero, che si prepara facendo bollire 4-5 fettine di zenzero sbucciato in una tazza d’acqua per 2-3 minuti e lasciando poi infondere per altri 5 minuti.

Attenzione: per via della sua azione riscaldante, lo zenzero non è indicato in caso di bruciori allo stomaco, acidità, emorroidi sanguinanti, sudorazione notturna.

Anche la famiglia delle agliacee (cipolla, aglio, porro) hanno un effetto diaforetico e riscaldante sull’esterno: una zuppa di aglio, cipolla e porro, servita ben calda e magari con un’aggiunta di peperoncino, è un ottimo modo per indurre la sudorazione e aiutare a espellere il patogeno.

In questa fase sono invece sconsigliati i cibi acidi e quelli con natura umidificante (dolci, latticini, alimenti grassi) perché possono portare all’interno e trattenere il patogeno.

alimentazione e forme influenzali

Alimentazione e forme influenzali: livelli shaoyang e yangming

Quando il patogeno penetra più in profondità, a livello dello shaoyang (brividi alternati a febbre) o dello yangming (febbre alta, grande sudorazione, grande sete), diventa molto importante non ostacolare la lotta di zhengqi (qi corretto, “energia corretta”) contro il fattore patogeno, evitando di impegnare le nostre energie con attività fisiche o, nel caso dell’alimentazione, con cibi impegnativi o pasti troppo abbondanti. Ecco quindi i principali consigli per le forme influenzali arrivate al loro apice:

  • cercare di mantenere una buona idratazione per evitare che il calore addensi i tan, consumando bevande calde o almeno a temperatura ambiente
  • mangiare alimenti il più leggeri e digeribili possibile, consumando pasti piccoli solo se si ha appetito e si mangia volentieri
  • evitare il consumo di alimenti riscaldanti (spezie, caffè, carni rosse, cioccolato, alcolici…) per non aumentare il calore già presente
  • evitare cibi grassi o umidificanti (latticini, dolci, derivati delle farine bianche, carne suina, affettati e insaccati…)
  • evitare i cibi con natura marcatamente tonificante (brodo di pollo, carne…), perché potrebbero rafforzare il fattore patogeno, allungando il decorso
  • consumare piccole quantità di alimenti rinfrescanti, come frutta (in particolare melone, anguria, limone, arancia, fragola, banana, mela, pera, anche sotto forma di centrifuga o estratto) e verdura (come spinaci, bietola, cetriolo, sedano, lattuga).

 

Alimentazione e forme influenzali gastro-intestinali: umidità-calore

Anche in caso di umidità-calore in stomaco e intestino crasso (vomito forte e ripetuto, diarrea con feci molto odorose, accompagnata da sensazione di urgenza, febbre alta, a volte mal di testa frontale) è importante tenere presenti alcuni dei consigli già dati nel paragrafo precedente, in modo da non ostacolare l’espulsione del fattore patogeno:

  • mangiare alimenti il più leggeri e digeribili possibile, consumando pasti piccoli solo se si ha appetito e si mangia volentieri
  • evitare cibi grassi o umidificanti (latticini, dolci, derivati delle farine bianche, carne suina, affettati e insaccati…)
  • evitare i cibi con natura marcatamente tonificante (brodo di pollo, carne…), perché potrebbero rafforzare il fattore patogeno, allungando il decorso
  • evitare il consumo di alimenti riscaldanti (spezie, caffè, carni rosse, cioccolato, alcolici…) per non aumentare il calore già presente

Spesso si sente dire che per la diarrea è utile consumare cibi astringenti (sapore acido): questo però è vero per i casi di diarrea da deficit (ad esempio, deficit di milza o deficit di milza e rene), perché se è presente un fattore patogeno il sapore acido ne impedisce la corretta eliminazione. Nelle forme influenzali con sintomi intestinali da umidità-calore, quindi, il sapore acido va invece evitato.

Possono essere invece utili piccole quantità di cibi amari, che purificano il calore e asciugano leggermente e alcuni alimenti specifici, che agiscono proprio sulla diarrea da calore, come il kudzu.

 

Alimentazione e forme influenzali gastro-intestinali: umidità-freddo

Come sopra, anche in questo quadro (febbre più bassa, vomito e feci sono chiari e liquidi, inodori, a volte con residui di cibo indigerito, sensazione di freddolosità, gradimento del calore) l’alimentazione dev’essere leggera e mirata a favorire l’eliminazione del fattore patogeno:

  • mangiare alimenti il più leggeri e digeribili possibile, consumando pasti piccoli solo se si ha appetito e si mangia volentieri
  • evitare cibi grassi o umidificanti (latticini, dolci, derivati delle farine bianche, carne suina, affettati e insaccati…)
  • evitare i cibi con natura marcatamente tonificante (brodo di pollo, carne…), perché potrebbero rafforzare il fattore patogeno, allungando il decorso

Visto che, però, all’umidità è legato il freddo (e non il calore), bisognerà aggiungere la raccomandazione di evitare gli alimenti che raffreddano, come verdura cruda (soprattutto lattuga, cetriolo, sedano, bietola, spinaci, alghe), diversi tipi di frutta (in primis anguria, melone, caco, arancia, limone), i prodotti derivati dalla soia (tofu, latte di soia, yogurt di soia…), la carne di cavallo, il granchio.

Possono invece essere utili piccole quantità di cibi tiepidi come alcune spezie (anice, anice stellato, semi di finocchio), che possono essere utilizzati anche per fare una tisana e che aiutano a combattere il freddo penetrato.

alimentazione e forme influenzali


Dal punto di vista esperienziale
, infine, ho notato che in caso di vomito e nausea l’unica bevanda che lo stomaco riesce veramente a trattenere è l’acqua leggermente zuccherata: visto il rischio di disidratazione in caso di forme influenzali gastro-intestinali, questo “rimedio della nonna” può essere importante per permettere a chi sta male di assumere liquidi. Se vogliamo tentare di spiegare questa osservazione dal punto di vista della medicina cinese, potremmo pensare che la reazione sia legata all’azione energetica propria del sapore dolce di rilassare e moderare, in particolare in relazione all’elemento Terra (stomaco-milza).

Francesca Cassini
operatrice e insegnante di Tuina, consulente di medicina cinese
interprete e traduttrice specializzata in medicina cinese

 

 

Se ti fa piacere capire meglio come regolare l’alimentazione tutto l’anno, per mantenere in equilibrio il sistema stomaco-milza e sostenere zhengqi per resistere meglio agli attacchi dei fattori patogeni, puoi scaricare l’articolo Buona condotta alimentare in medicina cinese di Valeria Tonino.

 

 

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Ultima revisione: 31/1/2019

 

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