Le sostanze preziose, base materiale del nostro organismo

Secondo la medicina cinese, gli elementi basi del nostro organismo e della sua fisiologia sono fondamentalmente tre: il sistema degli organi e dei visceri (assieme ai visceri straordinari), la rete dei meridiani e le cinque sostanze preziose.

Con quest’ultimo termine si intendono le sostanze fondamentali e indispensabili per la vita, tolte le quali sopravviene la morte. Come vedremo, si tratta di un sistema basato su mutue relazioni e interazioni: come sempre in medicina cinese, nessun elemento è a se stante e il benessere può esistere soltanto grazie agli interscambi e all’armonia dell’insieme.

 

Il qi: energia, materia, funzione

Per iniziare il nostro viaggio fra le sostanze preziose, dobbiamo partire da quella che è alla base di tutte le altre: il qi (气). Questa parola indica infatti la sostanza base dell’universo, che compone tutto ciò che esiste, dalle stelle alle piante, dai fulmini alle rocce, passando ovviamente per l’essere umano.
Il qi è una sostanza fortemente dinamica: la sua natura infatti è quella di muoversi, trasformarsi, passare continuamente di stato, muovendosi senza sosta fra la polarità yin e quella yang.
Possiamo dire che il qi corrisponde alla materia nella sua forma aggregata e all’energia in quella sottile: tutto ciò che esiste corrisponde a un diverso stato di aggregazione del qi all’interno di questi due estremi.

Se il qi compone tutto ciò che esiste, tutte le altre sostanze preziose sono quindi forme particolari di qi, ognuna con le sue caratteristiche e, quindi, con un proprio nome.
A livello dell’essere umano dunque il qi nella sua forma più aggregata e materiale corrisponde alla struttura corporea, ma quando utilizziamo questa parola all’interno della fisiologia umana lo facciamo per indicare soprattutto l’aspetto più sottile e funzionale: le funzioni fisiologiche di organi e visceri, l’energia globale, la capacità di comunicazione, le informazioni che vengono trasmesse, la possibilità di distribuire le sostanze preziose, di nutrire e difendere il nostro organismo…

Anche se descrive in toto il nostro aspetto energetico e funzionale, il qi ha molte funzioni diverse e spesso quasi opposte fra di loro: deve ad esempio garantire sia i movimenti di entrate (deglutizione, inspirazione…) che quelli di uscita (escrezione, espirazione…), sia quelli di salita (es. afflusso di sangue al capo) che quelli di discesa (es. digestione), il riscaldamento e il raffreddamento, l’attivazione e il rilassamento, l’apertura e la chiusura…
Proprio per questo, la medicina cinese descrive diversi tipi di qi, ognuno con un nome che ne spiega le funzioni principali, come ad esempio:

  • yingqi o qi nutritivo: nutre e umidifica la struttura materiale del corpo
  • weiqi o qi difensivo: protegge e riscalda il nostro strato più esterno
  • yuanqi o qi originario: attiva tutte le funzioni del corpo
  • zongqi o qi pettorale: coordina le attività di cuore e polmone
  • zhengqi o qi corretto: la somma di tutte le risorse fisiologiche dell’organismo, che si oppongono ai fattori patogeni (o xieqi)

 

Se vuoi approfondire l’argomento, ecco qui alcuni articoli che spiegano meglio i diversi aspetti del qi in medicina cinese:

 

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Il jing: l’essenza che nutre la nostra struttura

Tradotto spesso con “essenza”, il jing (精) è la forma più elaborata e più densa di qi e quindi la più yin delle sostanze preziose.
Il jing è una sostanza che riceviamo all’atto del concepimento: contiene quindi tutte le informazioni necessarie allo sviluppo e alla strutturazione dell’embrione, alla nostra crescita e maturazione dopo la nascita, al nostro invecchiamento, decadimento e morte (indica la durata potenziale della nostra vita).

Legato allo sviluppo della nostra struttura, il jing ha anche l’importante compito di sostenere il buon funzionamento e la riparazione del nostro sostrato materiale, in particolare degli organi e dei visceri e di ossa, midollo e cervello. Determina quindi la forza della nostra costituzione e delle nostre difese.

È anche alla base della riproduzione, ossia del momento in cui il nostro jing si unisce a quello di una persona dell’altro sesso per dare origine a una nuova vita.

Questa sostanza così importante ci è data in quantità finita proprio al momento del concepimento: tutto quello che possiamo fare dopo la nostra nascita è cercare di ridurne al minimo il consumo (che avviene inevitabilmente con il nostro metabolismo cellulare, con l’eiaculazione e con la gravidanza) evitando sforzi eccessivi sia sul piano fisico (e sessuale) che su quello mentale. Un’alimentazione a base di cibi ricchi di jing (tutti gli alimenti vicini al momento del loro “concepimento”, come ad esempio semi e germogli, cereali in chicco e legumi, uova di gallinacei o di pesce) ci aiuta a sostenere le nostre riserve innate: tutte le attività diverse dal metabolismo di base potranno infatti attingere dal jing “acquisito”, limitando il consumo di quello ricevuto alla nascita.

Per approfondire il concetto di jing e i suoi risvolti, abbiamo selezionato per te tree articoli specialistici sul tema:

 

Lo shen: vita mentale, psichica ed emotiva

La più yang fra le sostanze preziose è invece lo shen (神): con questo termine si intende infatti la nostra componente mentale / psichica / emotiva / spirituale, ossia quello che non è né materia né funzione.
Dello shen non fanno parte infatti solo le cosiddette funzioni superiori (ragionamento, astrazione, memoria, pianificazione…), ma anche la percezione delle sensazioni esterne, la propriocezione, l’introspezione, l’empatia, l’intuizione, la consapevolezza, la volontà, le reazioni istintive fisiche e psichiche…

Come il qi, anche lo shen prende nomi diversi in base alle sue qualità e caratteristiche specifiche; ognuno dei cinque shen descritti dalla medicina cinese è legato a uno degli organi e, quindi, dei cinque elementi:

  • hun: legato al fegato e all’elemento legno, gli appartengono sogno e progettazione
  • po: legato al polmone e all’elemento metallo, gli appartengono reazioni istintive psichiche e fisiche
  • yi: legato alla milza e all’elemento terra, gli appartengono elaborazione mentale e intenzione
  • zhi: legato al rene e all’elemento acqua, gli appartengono voglia di vivere e volontà
  • shen: legato al cuore e all’elemento fuoco, gli appartengono consapevolezza e senso di sé

Lo shen del cuore armonizza l’attività degli shen, dandoci la coscienza di un io unitario.

Se vuoi approfondire l’argomento, puoi leggere i nostri articoli dedicvati:

 

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Il sangue: nutrire e ancorare

Il sangue (xue 血) è, assieme ai fluidi, la più materiale delle cinque sostanze preziose: è possibile infatti vederlo e toccarlo, come sappiamo bene nella nostra esperienza personale.

Secondo la medicina cinese, il sangue ha tre proprietà principali:

  • nutrire
  • umidificare
  • ancorare lo shen

Se le prime due funzioni sono intuitive (il sangue nutre e umidifica pelle, muscoli, tendini, organi interni, articolazioni, organi di senso…), la terza richiede una spiegazione.
Come abbiamo detto sopra, lo shen (componente mentale / psichica / emotiva) è una sostanza molto yang, perché sottile, impalpabile e in continuo dinamismo. In quanto yang, la sua tendenza sarebbe quella di spostarsi verso l’alto e l’esterno: come fa, quindi, a restare ancorata al nostro corpo, veicolandone sensazioni, percezioni ed emozioni?
La risposta è semplice: per bilanciare un elemento yang ne serve uno yin e questo è proprio il sangue, che secondo la medicina cinese alloggia lo shen e lo veicola in tutto il corpo, permettendoci la corretta percezione delle sensazioni.

Nella fisiologia femminile, il sangue ha anche due funzioni specifiche: nutrire l’utero (e il feto, se si instaura una gravidanza) e trasformarsi in latte materno.

Se vuoi saperne di più sul sangue e sul suo rapporto con lo shen, puoi leggere l’articolo Sangue in medicina cinese e il suo rapporto con la mente.

I fluidi corporei, la nostra acqua

L’ultima (ma non meno importante) delle cinque sostanze preziose sono i fluidi corporei (jinye 津液). Con questo termine si intendono tutti i liquidi fisiologicamente presenti nel nostro organismo e indispensabili al suo funzionamento. Le funzioni dei fluidi sono fondamentali, sebbene molto semplici:

  • umidificano: pelle, mucose, organi di senso…
  • rinfrescano: tutto l’organismo
  • contribuiscono al bilanciamento yin-yang: possono essere espulsi o trattenuti per controbilanciare un disequilibrio fra yin e yang o per rispondere a stimoli yin/yang dell’ambiente esterno
  • aiutano a eliminare gli scarti: attraverso le urine, la traspirazione, la sudorazione…

Come per tutte le altre sostanze preziose, anche in questo caso la medicina cinese riconosce diversi tipi di fluidi con caratteristiche diverse: i fluidi jin (più yang, chiari, trasparenti, leggeri) che umidificano pelle, muscoli e orifizi del capo e i fluidi ye (più yin, torbidi, densi, pesanti) che umidificano gli organi interni, i visceri straordinari e le articolazioni.

Per approfondire il concetto di jinye e la loro formazione, puoi leggere il nostro articolo I fluidi corporei (jinye): umidificazione e nutrimento.

 

Francesca Cassini
operatrice e insegnante di tuina
consulente di medicina cinese per il femminile
inteprete e traduttrice specializzata in medicina cinese
divulgatrice professionista per la medicina cinese

 

Ultima revisione: 4/4/2019

 


SCELTI PER TE:

“Medicina Tradizionale Cinese: Teorie di base per i primi passi”, Laura Vanni, 2018

 

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