Disturbi alimentari. Definizione del problema e approccio con la medicina cinese

Disturbi dell’alimentazione. Cosa sono

Rientra nella categoria dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione (DA) una serie di comportamenti come:

  • l’anoressia nervosa
  • la bulimia nervosa
  • il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder)
  • disturbi della nutrizione (feeding disorders)

In questo articolo ci occuperemo in particolare dei primi due, cercando di focalizzare l’attenzione, oltre che su aspetti di tipo socio-culturale, sul punto di vista della medicina cinese in relazione all’inquadramento energetico e alle prospettive di trattamento.

Definizioni generali. Anoressia e Bulimia

Anoressia e bulimia sono tra i disturbi alimentari più diffusi ed in sempre maggiore diffusione.

Le statistiche parlano di 3 milioni di italiani interessati da questo tipo di disturbo, quasi esclusivamente di sesso femminile (95,9%).

Il 2,3% di questi sono classificabili come adolescenti, con una la diffusione sempre maggiore tra i più giovani (8-10 anni).

Anoressia

Con il termine anoressia viene indicato un disagio che si manifesta con il controllo ossessivo delle calorie e del peso.

Il corpo viene percepito come “eccessivamente grasso” anche quando la magrezza ha assunto caratteristiche che minano la salute della persona, con conseguenze anche gravi.

Per questo la persona anoressica si impone un regime alimentare restrittivo, abusando spesso, peraltro, di diuretici e lassativi nel tentativo di vedere i cambiamenti sperati nel proprio corpo.

Bulimia

Con il termine bulimia si indica un disagio che si manifesta con l’assunzione eccessiva e compulsiva di cibo, a cui segue sistematicamente il tentativo di liberarsene, inducendo il vomito o utilizzando in modo eccessivo lassativi e diuretici.

Questo comportamento viene adottato all’interno di un meccanismo di profondi sensi di colpa e senso di depressione.

Il rapporto che la persona bulimica ha con il cibo è di vera e propria dipendenza, al pari dalla dipendenza da sostanze stupefacenti, con conseguenze altrettanto gravi sulla salute psicofisica.

disturbi alimentari

Conseguenze dei disturbi del comportamento alimentare

I disturbi del comportamento alimentare possono avere conseguenze gravi a livello fisico e psichico derivanti dalla deprivazione, dall’abuso o uso improprio di alimenti.

Principali conseguenze dell’anoressia

In caso di anoressia sono frequenti disturbi come:

Questi disturbi si manifestano in modo diverso a seconda della gravità del disturbo e possono condurre anche alla morte.

 

Principali conseguenze della bulimia:

In caso di bulimia sono frequenti disturbi come:

  • mestruazioni irregolari
  • palpitazioni, irregolarità nei battiti del cuore
  • disturbi all’esofago
  • dolore addominale
  • ulcere nel cavo orale
  • disturbi intestinali
  • edema

 

Cause dei disturbi alimentari

La diffusione dei disturbi alimentari ha avuto un incremento esponenziale a partire dagli anni ’90, con progressiva diminuzione dell’età media in cui compare il disturbo.

I fattori che possono essere individuati come “causa” di disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia sono multifattoriali.

Sempre maggiori studi pongono, comunque, l’accento sull’importanza dell’influenza ambientale.

I fattori psicosociali che concorrono ad incrementare il fenomeno dei disturbi alimentari sono numerosi e complessi e sono potenzialmente favoriti dalle nuove modalità di comunicazione digitale caratterizzate da velocità, immediatezza e – spesso – invadenza.

In questa comunicazione, i contenuti ruotano per lo più attorno a modelli stereotipati di bellezza femminile in cui il corpo assume un ruolo centrale e in cui misure relative a peso, dimensione e forma sono espressione di valore e identità.

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Disturbi alimentari. Cosa fare?

I disturbi alimentari richiedono un approccio ampio e personalizzato, possibilmente riferendosi – nel caso di età puberale-adolescenziale – all’intero contesto istituzionale, sociale e relazionale (famiglia e scuola in particolare).

In presenza di un disturbo alimentare è bene chiedere aiuto ad una persona di fiducia (famiglia, amici, insegnanti…) in modo da individuare una possibile soluzione per recuperare l’armonia perduta.

Altrettanto importante può essere rivolgersi alle numerose associazioni che in tutta Italia si occupano di questo fenomeno e possono orientare verso la giusta soluzione.

Per individuarle è possibile, per esempio, provare a digitare le parole “disturbi alimentari” seguito dal nome della propria città, provincia o regione.

Nel caso non si riuscisse ad individuare tramite internet associazioni su questo tema, è utile rivolgersi al proprio medico di famiglia o al consultorio di zona per avere aiuto oltre che informazioni legate alle possibili risorse sul proprio territorio.

 

Approccio integrato

Questo tipo di disturbo richiede un approccio integrato, coinvolgendo diverse profili professionali con specializzazioni che vanno dalla psicologia, psichiatria, dietologia, medicina interna e – quando occorre – pediatria.

Molto utile è, senza dubbio, la psicoterapia (familiare, cognitivo comportamentale…) in quanto il disturbo ha prevalentemente radici psico-relazionali.

 

Disturbi alimentari dal punto di vista della medicina cinese

L’alimentazione ha un ruolo centrale in medicina cinese in quanto rappresenta – assieme all’aria acquisita mediante il respiro – la fonte della nostra energia (“fonte del cielo posteriore“).

L’attenzione per l’alimentazione è così alta che, in medicina cinese, esiste una branca specifica (dietetica cinese) che studia la funzione degli alimenti e il loro impatto sulla nostra energia.

Ogni alimento viene classificato in base alla sua natura, al suo sapore e al suo trofismo energetico, anche in funzione dei metodi di cottura o conservazione.

In considerazione di ciò, appare evidente come i disturbi alimentari rappresentino disturbi potenzialmente molto importanti in quanto in grado di minare profondamente il benessere della persona e creare premesse per l’insorgere della malattia.

 

Cause dei disturbi alimentari secondo la medicina cinese

In medicina cinese anoressia e bulimia possono essere considerati come un problema a livello di Shen ed è indispensabile una valutazione energetica personalizzata ricorrendo a metodi tradizionali (tra cui palpazione dei polsi e l’osservazione della lingua).

In altri termini non è possibile procedere in modo “standard” ma è necessario  valutare la situazione specifica per procedere all’intervento più utile a favorire il riequilibrio energetico nella persona.

Nonostante ciò, possiamo dire che in base di alcune esperienze alcuni autori ritengono che la bulimia sia spesso connessa ad un “Fuoco di Stomaco” mentre l’anoressia, al contrario, sarebbe connessa ad un deficit energetico di questo stesso.

Dal mio punto di vista, indubbiamente Stomaco e Milza hanno un ruolo importante in presenza di disturbi alimentari, ma è possibile individuare anche il contributo di altri Zang fu o, comunque, “scenari energetici” più ampi e differenziati.

Il Polmone, per fare un esempio, può essere coinvolto in modo importante essendo connesso, in medicina cinese, alla dimensione fisica ed essendo particolarmente associato, dal punto di vista psichico, alla precisione ossessiva e al perfezionismo che ritroviamo molto presente, per esempio, nell’atteggiamento anoressico.

 

Trattamento dei disturbi alimentari con la medicina cinese

I disturbi alimentari possono essere classificati all’interno del più ampio fenomeno delle dipendenze.

Può trattarsi di dipendenza da cibo in senso stretto, oppure – in modo più ampio e simbolico – di dipendenza rispetto ad un modello che si intende rappresentare ed emulare.

La dipendenza rappresenta un comportamento ossessivo-compulsivo e in questo, ragionando in termini energetici, appare centrale il ruolo dello Zang Milza, con una debolezza dello Yi (aspetto psichico connesso a questo Zang).

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Come accade ogni volta che si è in presenza di disturbi psichici importanti e con caratteristiche così strutturate, è molto importante l’atteggiamento del diretto interessato e la sua volontà di collaborare attivamente (di qui di nuovo il ruolo di Yi).

Rafforzare il Centro”, ovvero la Terra (Milza) è, pertanto, una strategia di trattamento potenzialmente molto utile, indipendentemente dai quadri individuali, i quali dovranno avere trattamento ad hoc, sulla base della valutazione.

“Rafforzare il Centro” significa portare energia e attenzione a quello che potremmo definire “l’ombelico” del nostro sistema e del nostro equilibrio nell’idea che la dipendenza possa rappresentare una forma di risposta al “disorientamento” (aver “perso il Centro”, il punto di riferimento della propria vita).

Agopuntura e tuina possono fornire un valido aiuto in questo, intervenendo con trattamenti personalizzati.

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Una volta effettuata la valutazione energetica e ricostruito, se possibile, lo scenario all’interno del quale il disturbo si manifesta, il trattamento sarà finalizzato:

  • a riequilibrare lo squilibrio rilevato durante la valutazione, (potenzialmente favorente l’insorgere o il perpetrarsi del disagio alimentare stesso)
  • a sostenere l’energia vitale indubbiamente messa alla prova più o meno gravemente
  • a ridurre lo stress associato alla situazione con stimolazione dei più punti più utili per gli aspetti psichici (Shen) connessi agli Zang

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Il trattamento rappresenta, quindi, una risposta “contestuale” al problema finalizzata a riequilibrare e sostenere, finalizzata a cambiare, di fatto, l’assetto energetico del soggetto.

Resta di fondo l’esigenza di intervenire in modo integrato, lavorando con la persona che vive il disturbo alimentare in modo da coinvolgerla completamente nel processo.

A tal fine, oltre al supporto offerto dalla medicina cinese – che pure può avere effetti sorprendenti – si consiglia di  ricorrere  anche al supporto psicologico per intraprendere un percorso che potrà essere di aiuto nel superare questo disagio ma anche – e soprattutto – potrà sostenere il soggetto in una evoluzione personale che avrà ulteriori effetti positivi nella sua vita.

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Autore: Laura Vanni

Laura Vanni è operatore tuina-medicina cinese con diverse specializzazioni. E’, inoltre, istruttore certificato SNaQ  (sistema nazionale di qualifiche degli operatori sportivi adottato dal CONI) di qi gong e taijiquan stile Yang presso la Hung Sing Martial Arts Kung fu Academy. Precedentemente ha conseguito la laurea in sociologia e il dottorato in metodologia delle scienze sociali e politiche lavorando per circa 15 anni nel settore della ricerca sociale e di mercato. Ha scritto diversi libri divulgativi sui temi della medicina cinese, della meditazione e del qi gong.

 

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