I fattori patogeni in medicina cinese: quando nasce il disequilibrio

Cosa sono i fattori patogeni o perversi in medicina cinese? Come fanno a rompere il nostro equilibrio?

Secondo la medicina cinese, tutta la nostra fisiologia è costruita in modo da tutelare, mantenere e rafforzare il nostro equilibrio. Il sistema degli organi e visceri, basato sulle relazioni di generazione e controllo dei cinque elementi, la direzione dei meridiani principali, che portano lo yin verso l’alto e lo yang verso il basso, l’azione delle emozioni, dei sapori e dei colori, che stimolano e moderano le tendenze espressive degli organi e dei visceri… tutto questo ci permette di essere in equilibrio nonostante il continuo cambiamento fuori e dentro di noi.

Se non esistesse questo sistema, tutto ciò che ci stimola produrrebbe in noi continui disequilibri perché non sapremmo adattarci al cambiamento: il passaggio dal giorno alla notte e viceversa, il ciclo delle stagioni, l’alternanza caldo-freddo o secco-umido, le risposte emotive che sorgono in noi in base agli eventi e che ci fanno sentire che “il sangue va alla testa” o “le gambe tremano”, i cibi che ci riscaldano o ci rinfrescano…

 

I fattori patogeni e le risorse dell’organismo: un confronto continuo

Grazie ai nostri sistemi di base abbiamo un’ottima capacità di adattamento. Ma perché allora ogni tanto il nostro equilibrio si rompe? La medicina cinese lo spiega attraverso l’interazione fra due elementi.

Questi due elementi sono in costante interazione: il nostro zhengqi ci protegge dalle possibili cause di disequilibrio, reagendo in modo adeguato a ogni diverso fattore patogeno.
Questo equilibrio fisiologico però può andare in crisi: in particolare, può capitare se:

  • il nostro zhengqi (“energia corretta”) non è sufficientemente forte. È il caso ad esempio di chi si ammala al primo cambio di clima, anche se tutti gli altri stanno bene.
  • i fattori patogeni sono troppo forti. È il caso ad esempio di chi si ammala dopo essere stato esposto a una forte aria condizionata in piena estate.

 

I fattori patogeni esterni (o cosmopatogeni)

Nei due esempi qui sopra ho parlato di fattori climatici o ambientali: non è un caso, dal momento che una categoria importante è proprio quella dei fattori patogeni esterni (o cosmopatogeni).
Questi fattori non sono altro che diversi tipi di qi climatico o ambientale, che possono aggredire il nostro organismo e causare disequilibri che si manifestano con le stesse caratteristiche di quel fattore patogeno in natura.
Ecco qui di seguito una breve presentazione:

 

fattori patogeni

Freddo (han )

Può derivare sia dal freddo atmosferico che da quello ambientale (aria condizionata, celle frigorifere, contatto ripetuto o prolungato con acqua fredda…). Le sue caratteristiche in natura sono quelle di congelare, bloccare, coagulare, irrigidire, sbiancare. Nel corpo umano, i disequilibri da freddo sono caratterizzati da sensazione di freddo, avversione al freddo, pallore, rigidità, blocco dei movimenti, dolore fisso, colorito bluastro ( = il sangue si coagula).
Per combattere questo fattore patogeno e aiutare l’organismo a espellerlo è necessario il calore (ad esempio, quello della moxibustione o moxa).

Calore estivo (shu )

Può derivare sia dal calore forte dell’estate che da quello ambientale (aria condizionata calda, forni, saune finlandesi…). Le sue caratteristiche in natura sono quelle di riscaldare, arrossare, far salire, consumare i liquidi, addensare, far odorare (decomposizione, maturazione dei frutti…). Nel corpo umano, i disequilibri da calore sono caratterizzati da sensazione di calore, avversione al calore, rossore, sete, desiderio di freddo, secchezza delle feci, liquidi corporei concentrati e con odore, odori corporei forti.
Per combattere questo fattore patogeno e aiutare l’organismo a espellerlo è necessario purificare il calore attraverso la superficie del corpo, le feci o le urine (ad esempio, con il gua sha o con il sanguinamento). La medicina cinese non combatte mai il calore con l’applicazione di freddo, che è considerato troppo aggressivo per il nostro yang (capacità di tenerci caldi e attivi): questo è il motivo per cui, ad esempio, sconsiglia assolutamente l’applicazione di ghiaccio sui punti del collo, che vediamo invece diffusa in “famose” bufale che girano sul web.

Umidità (shi 湿)

Può derivare sia da un clima umido che da ambienti umidi (ambienti di produzione con umidità atmosferica più elevata del normale, bagni turchi…). Le sue caratteristiche in natura sono quelle di appesantire, impastare, ostruire, ristagnare, gonfiare. Nel corpo umano, i disequilibri da umidità sono caratterizzati da senso di pesantezza, gonfiore, accumulo di liquidi (es. feci molli), secrezioni dense e appiccicose (es. leucorrea o sangue mestruale denso e colloso), ostruzione dei meridiani con noduli o piccole masse, ristagno (es. del cibo nello stomaco).
Per combattere questo fattore patogeno e aiutare l’organismo a espellerlo è necessario mobilizzare fortemente il qi (“energia”) per permettergli di sciogliere ed eliminare questo fattore patogeno così denso e stagnante (ad esempio, con la coppettazione).

 

fattori patogeni

Vento (feng )

Può derivare sia da un clima ventoso che da ambienti attraversati da correnti (finestre aperte, aria condizionata…). Le sue caratteristiche in natura sono quelle di spostare in modo caotico, cambiare direzione, spostarsi da un posto all’altro, deviare ciò che incontra sul suo cammino (ad esempio, gli alberi che nascono in posti molto ventosi), sollevare verso l’altro, soffiare in modo intermittente, rendere teso in una direzione (come le bandiere o le maniche a vento). Nel corpo umano, i disequilibri da vento sono caratterizzati da sintomi intermittenti o migranti (es. dolore che si sposta da un lato all’altro o in parti diverse di un arto a seconda del momento), dolore che varia continuamente di intensità, rigidità o paralisi, deviazione (es. della bocca), sintomi che si manifestano in alto.
Per combattere questo fattore patogeno e aiutare l’organismo a espellerlo è necessario aiutarne la fuoriuscita attraverso la superficie (ad esempio, con la coppettazione che aiuta a superficializzare i fattori patogeni o con l’utilizzo dei punti vento, che hanno la parola feng nel loro nome cinese).

Il vento in medicina cinese è considerato “la causa delle centro malattie” perché ha una grande capacità di penetrare la superficie del corpo. Per questa sua caratteristica, è in grado di veicolare all’interno anche altri fattori patogeni: possiamo sentir parlare, ad esempio, di vento freddo o vento calore.

Secchezza (zao )

Può derivare sia da un clima molto secco che da ambienti con umidità ridotta (es. essiccatoi, saune…). Le sue caratteristiche in natura sono quelle di asciugare e consumare i liquidi. Nel corpo umano, i disequilibri da secchezza sono caratterizzati da sete, secchezza della pelle, delle mucose, degli occhi, delle feci, urine scarse e concentrate, desiderio di bere.
Per combattere questo fattore patogeno e aiutare l’organismo a espellerlo è necessario provvedere a una buona idratazione (anche attraverso cibi che umidificano e aiutano a produrre e trattenere liquidi).

 

I fattori patogeni interni

Quando parliamo di fattori patogeni, però, non intendiamo solo quelli climatici / ambientali, ma usiamo questa “etichetta” per descrivere tutto ciò che nel nostro organismo presenta le caratteristiche di freddo, calore estivo, umidità, vento, secchezza.
Quando questi fattori hanno origine da processi interni (quelli emotivi), da un malfunzionamento dei nostri organi e visceri o da un’alimentazione scorretta, parliamo di fattori patogeni interni, ossia che hanno preso forma dentro di noi.

Le caratteristiche dei fattori patogeni interni sono quindi le stesse descritte sopra: quello che cambia è semplicemente l’origine. Quando ad esempio abbiamo sensazione di freddo, avversione al freddo, pallore, rigidità, blocco dei movimenti, dolore fisso… ma non siamo in alcun modo stati esposti al freddo, parliamo di freddo interno, che può derivare ad esempio da un’alimentazione troppo raffreddante (prevalenza di cibi crudi, con natura termica fredda o temperatura fredda) o da un deficit della nostra componente yang (quella che riscalda, muove, attiva, solleva…).

Ai cinque fattori patogeni descritti sopra, si aggiunge poi un sesto fattore che origina solo dall’interno: il fuoco. Le caratteristiche del fuoco in natura sono quelle di bruciare, divampare verso l’altro, asciugare i liquidi, consumare, produrre correnti di aria calda che salgono e spostano o agitano anche con violenza, far bollire e tracimare i liquidi. Nel corpo umano, i disequilibri da fuoco sono caratterizzati da rossore, forte sete, segni di disidratazione o consumo dei liquidi, disturbi in alto, agitazione emotiva e/o motoria, emorragie, forte sudorazione.
Per combattere questo fattore patogeno e aiutare l’organismo a espellerlo è necessario regolarsi come nel caso del calore.

Il fuoco può essere il risultato di:

  • trasformazione di un altro fattore patogeno (es. prendo freddo, ho brividi e senso di freddolosità con dolori fissi a collo e schiena, ma poi mi viene la febbre alta e sudo tantissimo)
  • consumo di alimenti eccessivamente riscaldanti
  • vita emotiva non regolata

Francesca Cassini
operatrice e insegnante di tuina
consulente di medicina cinese per il femminile
interprete e traduttrice specializzata in medicina cinese
divulgatrice esperta per la medicina cinese

Medicina Cinese News

Medicina Cinese News è il sito dedicato alla conoscenza e alla divulgazione della medicina cinese.

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