Cause della depressione secondo la medicina cinese

Depressione è un termine moderno per indicare un mutamento dell’umore che può variare da una sensazione molto lieve di sconforto fino alla più profonda disperazione.

In caso di depressione lieve, il cambiamento di umore non è permanente e lo stato d’animo è variabile. Nei casi di depressione grave, invece, il calo di umore è stabile e dura per periodi di mesi o anni.

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Le statistiche mostrano come il fenomeno della depressione sia in costante incremento, tanto che l’OMS ha recentemente lanciato un allarme sul fenomeno rendendo pubblici alcuni dati in effetti piuttosto preoccupanti:

  • negli ultimi dieci anni è stato registrato un incremento tra i dati e le statistiche di circa il 20%
  • soffrono di depressione più di 300 milioni di persone in tutto il mondo (circa il 4,4% della popolazione).
  • ad oggi, la depressione rappresenta l’1,5% dei casi di morte in tutto il mondo ed è la seconda causa di morte tra i giorni di età compresa fra i 15 e i 29 anni

Sintomi della depressione

I sintomi più noti della depressione sono tipicamente inerenti alla perdita di interesse, alla mancanza di energia e alla sensazione di costante fatica.

Si possono avere disturbi del sonno, perdita dell’appetito (anche con associata perdita di peso corporeo), sensazione di essere “rallentati” fisicamente e psichicamente, nell’espressione verbale e nei riflessi.

Possono inoltre essere presenti dolori fisici persistenti senza che ci sia una malattia o una lesione che possa giustificarli. Presenti, inoltre, con varia intensità: emozioni come tristezza e disperazione, senso di vuoto, ansia, visione pessimistica della vita, pensieri di morte.

 

Da cosa dipende la depressione e come si cura

Le cause alla base della depressione sono ancora non completamente chiare per la medicina occidentale.

Ad oggi le proposte includono fattori psicologici, psicosociali, ambientali, ereditari, evolutivi e biologici.

Il trattamento della depressione avviene mediante farmaci antidepressivi, affiancati spesso da un percorso di psicoterapia.

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Depressione secondo la medicina cinese

La depressione veniva chiamata in medicina cinese yin yu che significa “paura”, “depressione” oppure yu zheng che significa “sindrome depressiva”.

Yu possiede il duplice significato di “depressione” e di “stasi”, che implica, in conformità alla teoria medica cinese, il concetto che la depressione è sempre causata da una stasi.

Sappiamo che in medicina cinese il Cuore ha un ruolo fondamentale nel regolare gli aspetti psichici ed emozionali. Quando parliamo di depressione, però, il punto chiave è nella stasi del Qi epatico.

In medicina cinese, la funzione epatica è molto articolata:

  • assicura l’armonica circolazione del Qi, del Sangue e dei Liquidi nell’organismo
  • promuove le funzioni di assorbimento e distribuzione della Milza (compresa la regolazione della secrezione biliare e dei movimenti peristaltici)
  • regola lo stato emozionale, quindi l’equilibrio di gioia, rabbia, angoscia, preoccupazione, tristezza, paura e terrore
  • interviene nell’ovulazione e nelle mestruazioni (donna) oltre che nell’eiaculazione (uomo)

Uno squilibrio energetico del Fegato – da qualsiasi ragione originato – provoca, pertanto, plausibili conseguenze a livello psichico, gastrico e sessuale.

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Quadri energetici connessi alla depressione secondo la medicina cinese e principi di trattamento

Da quanto abbiamo visto fin qui, secondo la medicina tradizionale cinese, in caso di depressione bisogna principalmente equilibrare l’energia del Fegato.

Questa definizione è particolarmente indicata in presenza del quadro più frequente che è quello di Eccesso, in particolare di Stasi del Qi di Fegato (anche con produzione di Calore o Umidità).

 

Stasi del Qi di Fegato

Sintomi:

  • visione pessimistica
  • sensazione di disgusto della vita
  • lamenti e frequenti sospiri
  • dolore congestivo alla facce laterali del torace
  • mancanza di desiderio per il cibo

Il principio di trattamento sarà il “drenaggio epatico” e il “dissolvimento della stasi”.

Altri quadri energetici potenzialmente connessi a manifestazioni di depressione possono essere individuati in una condizione di Deficit.

In particolare in caso di Deficit del Qi di Cuore e Milza e Deficit del Qi di Milza e Reni.

 

Insufficienza del Qi del Cuore e della Milza

Sintomi:

  • eccesso di pensieri e di dubbi
  • insonnia
  • palpitazioni
  • calo della memoria
  • mancanza di interessi
  • inappetenza e gonfiore addominale
  • feci semiliquide

Il principio di trattamento sarà la tonificazione del Qi di Cuore e Milza.

 

Insufficienza del Qi di Milza e Reni

Sintomi:

Il principio di trattamento sarà la tonificazione del Qi di Milza e dei Reni.

 

Cosa fare per uscire dalla depressione

Come possiamo aiutarci ad uscire dalla depressione? Oltre a ricorrere all’aiuto di uno psicoterapeuta, possiamo attivare una serie di comportamenti estremamente utili.

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Attività fisica regolare

Gli psicologi sono concordi nel ritenere l’esercizio fisico utile per avere effetti positivi non solo sul corpo ma anche sulla mente, riducendo i sintomi associati alla depressione.

Qualsiasi tipo di attività fisica è benvenuta ma alcune attività sono particolarmente favorite.

 

Tra queste abbiamo, per esempio:

  • il ballo. Il ballo può essere una valida alternativa allo sport tradizionalmente inteso. Con il ballo coniughiamo il movimento fisico alla musica allegra e alla compagnia. Un mix decisamente proficuo per “muovere” la nostra energia più nel profondo. Questo effetto benefico è anche supportato da una ricerca condotta in Svezia
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  • la corsa o camminata a passo veloce. Anche correre/camminare a passo veloce per pochi minuti al giorno possono fare una grande differenza migliorando l’umore. Non solo si hanno cambiamenti durevoli a livello di “neurotrasmettitori del buonumore”, ma sembra che i benefici della corsa e della camminata siano anche nei movimenti ripetitivi che hanno sul cervello effetti simili a quelli generati dalla meditazione. In un’indagine del 2006 i ricercatori hanno scoperto che l’esercizio fisico può funzionare in modo simile agli antidepressivi e attenuare disturbi mentali seri supportando la formazione di nuovi neuroni nel cervello (studio pubblicato sulla rivista Psychiatry & Neuroscience)

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  • il trekking nella natura. Immergersi nella natura è una scelta estremamente valida, con effetto calmante e tonificante. Questo anche a livello chimico, in quanto le piante e gli alberi in particolare emettono sostanze in grado di “sedare” alcuni meccanismi che in noi sono alla base dell’ansia e dell’irrequietezza. Nel 2009, alcuni ricercatori Giapponesi hanno inviato partecipanti in aree boschive e urbane. Hanno poi scoperto che i soggetti che avevano passeggiato nei boschi per 20 minuti riportavano livelli più bassi di ormone dello stress, rispetto a chi era rimasto in città (studio pubblicato in Enviromental Health and Preventive Medicine)

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Coltivare il seme

La depressione può in alcuni casi essere la manifestazione più visibile di un profondo malessere interiore. Qualcosa di non elaborato, non metabolizzato, non compreso che resta in profondità e non ci consente di vivere serenamente.

È importante, in questo caso, soffermarsi ed individuare – possibilmente con l’aiuto di uno specialista – quali sono i motivi di questo malessere.

La psicoterapia può essere di aiuto in questo caso, ma possono aiutare, in contemporanea, anche pratiche psicocorporee come la meditazione, la pratica mindfulness, lo Yoga, il Qi gong o altre pratiche in grado di portare l’attenzione su di noi: sul nostro corpo e la nostra mente.

Può accadere a volte che la depressione arrivi come risposta di un disagio ampio che riguarda la nostra vita. E’ un messaggio e una richiesta di attenzione.

Allora fermiamoci a riflettere:

  • dedichiamo un po’ di tempo a noi stessi ogni giorno?
  • stiamo coltivando le nostre passioni?
  • cosa ci piaceva fare quando eravamo bambini? Cosa ci piaceva fare 10 o 20 anni fa? E cosa ci piace fare oggi?
  • stiamo rimandando continuamente qualcosa?
  • ci prendiamo cura della nostra vita?

In altri termini: stiamo coltivando il nostro seme?

 

Autore: Laura Vanni

Ultima revisione 24 ottobre 2020

 

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